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3. Massimizziamo l’esperienza.

Possiamo dare un’occhiata all’esperienza accumulata fino a questo momento e, grazie alle statistiche, lasciare che essa ci insegni qualcosa. Definiamo i risultati che abbiamo ottenuto e che vogliamo migliorare. Definiamo quali azioni sono state le più efficaci a portarci quei risultati. Spesso accade che una piccola parte delle azioni che compiamo ci portano la gran parte dei risultati. Spesso, la gran parte delle azioni compiute, alle quali magari siamo attaccati razionalmente ed emotivamente, ci hanno portato soltanto una minima parte di risultati. Grazie a questa analisi possiamo rispondere alle seguenti domande: quali sono le azioni e gli investimenti che posso evitare di fare, in questi momenti di crisi economica? Grazie al tempo e alle risorse che mi si sono liberate, quali sono le cose che dovrei fare di più?

4. Quali obiettivi per un grande 2010?

A questo punto abbiamo abbastanza elementi per definire gli obiettivi strategici per il 2010. Quali sono i tre obiettivi più importanti in assoluto per il 2010? Sulla base della visione del futuro e sulla base dei dati del passato, quali sono le azioni da compiere? Quante vendite dobbiamo fare per raggiungere i nostri obiettivi? Quanti prospect dobbiamo incontrare per ottenere quel numero di vendite? Quanti eventi pubblicitari dobbiamo creare, utilizzando quali canali e con quali promozioni per poter generare quel numero di prospects? Quali sistemi dobbiamo perfezionare per aumentare l’efficienza? Sono i numeri a dircelo: se già ci contattano molte persone ma solo una su cinque diventa nostro cliente, il sistema da rafforzare è quello della procedura di vendita. Se invece abbiamo un alto potenziale di conversione, dovremmo lavorare sul marketing. Nel definire il piano di sviluppo del 2010 nei dettagli di investimento, prestiamo particolare attenzione al cash flow.

5. Prendiamoci l’impegno.

Prendere un impegno con noi stessi significa mettere in agenda le nostre azioni prioritarie e non permettere ad altri eventi marginali di interferire. A volte il primo passo è il più duro. Perciò creiamo la pianificazione delle azioni da compiere la prima settimana lavorativa di gennaio 2010.

Fare tutto questo richiede del tempo. Spesso chi non è abituato a pianificare strategicamente lo avverte come una fatica da rimandare. Pensare a ciò che massimizza i nostri sforzi però è l’investimento più importante che possiamo fare. Perciò il prossimo passo può essere proprio la scelta del giorno e dell’ora in cui possiamo cominciare a dedicarci a questa pianificazione. Metterla in agenda e non permettere a nessuno di distoglierci da questo importante compito.