Stress ed email di lavoro: quando la posta fa male

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Stress ed email di lavoro: quando la posta fa male

La nostra vita professionale, e spesso personale, è ormai legata in maniera inscindibile alle e-mail. Comunicazioni, documenti, appuntamenti, tutto passa attraverso la @ delle lettere digitali. Ma, come raccontavo in un altro articolo, l’avvento delle mail ha aumentato in maniera esponenziale il numero di comunicazioni quotidiane che riceviamo. E questo spesso può diventare una fonte di stress per molti lavoratori. Molti di noi si ritrovano controllare le email di lavoro decine di volte all’ora (per non parlare di chi, con l’avvento degli smartphone, può riceve dovunque e in qualsiasi momento la  notifica di una mail appena arrivata). Ogni mail può portare notizie di qualsiasi tipo, dalla risposta ad una domanda che avevamo posto ad una richiesta totalmente inaspettata e non programmata. E a molte di queste mail siamo costretti a rispondere in tempi più o meno rapidi. Questo “bombardamento” non solo può distrarci, ma può letteralmente influenzare il nostro umore, i nostri comportamenti ed il nostro benessere.

Uno studio condotto dall’Università di Glasgow ha indagato come i dipendenti di una azienda si comportano di fronte alla quotidiana ricezione di mail. I risultati hanno mostrato come un terzo dei lavoratori si senta stressato dall’elevato numero di e-mail ricevute quotidianamente e dalla sensazione di dover rispondere velocemente ad esse. Il 28% ha dichiarato che questa pressione data dalla continua ricezione di e-mail li motiva ulteriormente spingendoli a focalizzarsi maggiormente sul lavoro. Infine un buon 38 % dei lavoratori ha dichiarato di non sentirsi stressato dalle mail ma, anzi, trova piacevole questa attività. Inoltre i ricercatori hanno calcolato quante volte, in media, i lavoratori controllavano la posta elettronica: ebbene, circa il 35% controllava la mail ogni 5 minuti. In generale tutti i lavoratori si sentivano sotto pressione dal dover evadere il prima possibile le loro e-mail.

Un altro studio ha invece indagato cosa succede quando i lavoratori non possono guardare le e-mail per una settimana. In questo studio un gruppo di lavoratori abituato a ricevere un elevato numero di mail al giorno, è stato monitorato per alcuni giorni attraverso un cardiofrequenzimetro collegato al loro pc, in modo da avere una misurazione dell’effetto della lettura delle mail sulla frequenza cardiaca. Dopo questa, “baseline”, i partecipanti hanno trascorso 5 giorni senza poter accedere alla loro casella e-mail.

Durante il periodo di “baseline” i lavoratori controllavano la posta circa 40 volte all’ora, e la loro frequenza cardiaca, invece di oscillare “regolarmente”, era costantemente elevata, mantenendo la persona in un costante stato di stress e allerta. Alla fine della fase “senza mail” i lavoratori hanno dichiarato di sentirsi rilassati e tranquilli, riportando anche un aumento dei contatti sociali nel luogo del lavoro.

Morale della favola: l’eccessiva pressione dovuta dal bombardamento quotidiano di mail ci mette sotto stress, mina la nostra salute e, a livello lavorativo, ci rende meno concentrati e quindi meno produttivi. Utilizzare strategie, come quella di pianificare determinati momenti della giornata da dedicare esclusivamente alle mail, lasciando altri momenti “liberi” da esse, oppure evitare utilizzare le notifiche dello smartphone fuori orario lavorativo posso aiutarci ad affrontare questo problema. Prima affrontiamo lo stress, prima la nostra vita personale e lavorativa inizierà a migliorare.