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Un impiegato medio trascorre almeno otto ore al lavoro, per cinque giorni alla settimana.
Il lavoro rappresenta, dunque, molto di più di un semplice posto dove ci rechiamo per guadagnare denaro. Il posto di lavoro, in effetti, è un’importante fonte di sostegno sociale e non è raro che al suo interno si formino amicizie strette, che durano anche per tutta la vita.
La creazione di un luogo di lavoro in cui vi sia una connessione emotiva tra dipendenti e dirigenti, è di fondamentale importanza per la produttività. Se i lavoratori si sentono sicuri e a loro agio nell’ambiente dove trascorrono così tanto tempo, sono più propensi ad esporre nuove idee, correre rischi e ammettere problemi ed errori. Sentirsi accuditi da un “supervisore” è il risultato di un legame emotivo di fiducia.
Il problema è che, mai come oggi, abbiamo tante scuse per non stare nell’ascolto. Con l’avanzare della tecnologia e i contenuti ad essa legati, continuiamo a concentrare la nostra attenzione ad una moltitudine di stimoli sempre maggiore, di problemi e di persone tutte in una volta.
Di conseguenza, la vera presenza è diventata una delle risorse più scarse e anche una delle più preziose. Le persone che possono veramente ascoltare hanno un vantaggio unico in un mondo frammentato dalla distrazione. Non si tratta solo di stimoli, ma di coinvolgimento, non solo di interazione, ma di connessione.
L’attenzione è la forma di generosità più rara e più pura che ci sia. Ascoltare significa essere pienamente presenti a ciò che l’altro sta dicendo e sentendo, elaborare le sue parole senza distrazioni, cercando di capirle senza essere inquinati da giudizi o idee precostituite. Ascoltare è la valuta del rapporto e la finestra della fiducia, della connessione e dell’impegno reciproco. La qualità delle nostre conversazioni, le nostre relazioni e la nostra reputazione dipendono sempre da quanto bene possiamo fare questa semplice attività. Ecco alcuni modi per costruire connessioni emotive:Pratica l’ascolto attivo. Le persone sono in grado di riconoscere se le stai ascoltando sia facendo attenzione alle tue risposte verbali, che a quelle del corpo. Quando riesci a stabilire un contatto visivo e annuisci mentre stanno parlando, invii un messaggio ben diverso rispetto a quando guardi nel vuoto o continui a svolgere un’altra attività. Le parole che usi e il tuo linguaggio corporeo fanno parte di un set di skills  più ampio ed articolato, chiamato ‘ascolto attivo’, un processo nel quale colui che ascolta risponde al proprio interlocutore elaborando attivamente, ripresentando e rispondendo a ciò che ha appena ascoltato.
L’ascolto attivo è fondamentale per la comunicazione e le relazioni. Per farti interessare a qualcuno, devi esserne interessato. La forma più ovvia di ascolto attivo è rispondere.Connetti a livello emotivo.
Molte persone ascoltano a un livello logico-razionale, questo è il modo più diretto per guidare una conversazione, ed è spesso la più sicura. Tuttavia, se vuoi davvero entrare in contatto con qualcuno, dovrai ascoltarlo a livello emotivo. Vai oltre i concetti e le idee di connessione, e approfondisci le sensazioni che stanno alla base di questi concetti e idee. Questo fattore è cruciale nello sviluppo di relazioni significative. Quando ascolti qualcuno emotivamente, mostri empatia. Quando entri in empatia, riconosci che qualcun altro è reale come te.
L’empatia è una delle connessioni emotive più accattivanti e risonanti che puoi avere con qualcun altro.
Le connessioni logiche riguardano la ricerca di elementi comuni e interessi, ma l’elemento che collega tutti noi sono le emozioni. Ognuno di noi potrebbe aver provato cose diverse, ma tutti abbiamo sentito le stesse emozioni. Per costruire una connessione emotiva, condividi i momenti della tua vita in cui hai sentito le stesse emozioni.
Scopri le narrazioni personali delle persone: il loro passato, presente e futuro. Poiché i racconti personali sono così significativi, la maggior parte delle persone non li condivide apertamente con tutti. Potresti dover fare la prima mossa. Se non parli molto del tuo passato, presente o futuro, probabilmente ti rendi conto che anche l’altra persona non è disposta a condividere queste cose. È impegnativo costruire relazioni e connessioni emotive senza essere un pò vulnerabili, e condividere prima il proprio racconto personale.
Mostra le tue emozioni, sollecita le loro emozioni e poi collegale. Facendo questo, noterai che le tue amicizie e le relazioni si fanno sempre più profonde e diventano più ricche.
Concentrati sull’altra persona con domande. Quando ti preoccupi della cosa “giusta” da dire, non stai ascoltando. Se tu lo fossi, il tuo cervello sarebbe concentrato su ciò che sta dicendo l’altra persona. Pertanto, ogni volta che inizi a preoccuparti di cosa dire dopo, è utile considerarlo un promemoria per “rientrare” nella conversazione.
Fare domande eviterà un errore comune, cioè concentrarsi su sè stessi invece che sull’altro. Ricorda sempre, nel momento dell’ascolto la loro storia dovrebbe avere maggiore priorità rispetto alla tua.Fai attenzione al modo in cui sta comunicando. Sappiamo che la maggior parte della nostra comunicazione è fatta non solo di parole, ma anche e soprattutto di segnali.
Ascoltare significa prestare attenzione a come qualcuno dice qualcosa: le pause, il tono, la dizione, il linguaggio del corpo e come esso cambia. Tutti questi elementi ti daranno un’idea delle sue emozioni e del loro significato. Sviluppa la tua sensibilità ai cambiamenti nel suo linguaggio verbale e corporeo. Puoi anche usare le pause per ottenere più indizi su come l’interlocutore si sente. Se l’altra persona è interessata a continuare una conversazione con te, la sua reazione naturale sarà di fare una domanda e conoscerti meglio. Costruisci una connessione emotiva in modo da poter entrare in empatia con l’altra persona, e avere un’idea di come si sente. A volte, le parti scomode o intense di una conversazione possono essere anche le più belle.
 
 – Rohit Sharma – 

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