La mappa non è il territorio, soprattutto nell’era del digitale

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La mappa non è il territorio, soprattutto nell’era del digitale

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Circondarsi di persone che la pensano anche in modo totalmente differente rispetto a noi è un ottimo modo per stimolare la nostra capacità creativa. La diversità è infatti un motore propulsivo infallibile, sia per favorire lo sviluppo di nuove idee, sia per farci riflettere sulle discrepanze del nostro progetto.

Cadere vittima della trappola della “somiglianza”, ovvero della tendenza ad attorniarsi esclusivamente di persone simili a noi per comportamenti, abitudini e modi di pensare, è fin troppo facile, soprattutto nell’era dei social networks e delle web communities, il cui filo conduttore è proprio quello dell’appartenenza “virtuale” ad un gruppo con interessi simili. Nel “muro” di Facebook, ad esempio, per coloro che hanno un profilo social, trovate prevalentemente contenuti che corrispondono ai vostri interessi.

In questo video vi racconto un’esperienza capitata durante un convegno di lavoro, che mi ha fatto riflettere profondamente. Quello che io considero “il mio mondo” non è una riproduzione in scala della pluralità delle diverse esperienze e modi di pensare che esistono nella realtà, ma ne rappresenta soltanto una piccola porzione.

Questo aspetto deve essere tenuto in considerazione soprattutto se ci occupiamo di marketing e di business e dobbiamo rivolgerci ad una platea di persone. Ogniqualvolta elaboriamo un progetto di marketing, dobbiamo uscire dal nostro angusto spazio concettuale, andando ad esplorare tutti i possibili mondi che stanno oltre alla barriera della nostra pigrizia e abitudine mentale.